L’art. 32 Cost. afferma solennemente che “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”.
Molte ed eterogenee sono state le posizioni giurisprudenziali affermatesi in merito.
La natura complessa che la tutela del diritto alla salute ha condotto la dottrina e la giurisprudenza maggioritarie ad ascrivere la stessa entro la categoria dei cosiddetti “nuovi diritti di libertà”; la natura alquanto astratta della categoria in esame è, pur tuttavia, strumentale a rendere la medesima funzionale alle innovative istanze di tutela che la giurisprudenza si trova costretta ad affrontare.
E’ pertanto evidente come, precondizione rispetto alla individuazione dell’oggetto e dei limiti del diritto alla salute stesso, sia la individuazione delle posizioni giuridiche soggettive tutelate dalla Carta Costituzionale.
Risulta infatti, assai complessa la distinzione tra “salute” e “malattia”; distinzione di cui taluno nega finanche la ricorrenza, a fronte della biunivoca e stringente relazione di detti elementi nella definizione della condizione psico – fisica dell’individuo. Parte della dottrina afferma che la salute si concreterebbe nella “integrità fisica ossia in uno“ stato persistente di equilibrio e corretto funzionamento dei processi biologici dell’organismo”.
La summenzionata tesi trova scarso riscontro in ambito medico, il quale definisce la salute quale prodotto finale della consistente e costante interazione tra fattori prettamente biologici e fattori eterogenei incidenti sulla persona del singolo individuo. E’, dunque, quest’ultima tesi a meritare l’attenzione del diritto. La Carta Costituzionale ben avvalla, ad oggi, detta concezione. Ciò è ben evidente alla luce del combinato disposto tra il citato art. 32 Cost. ed il principio di solidarietà solennizzato dall’art. 2 Cost. medesima. Ne deriva che la concezione di “salute” costituzionalmente rilevante è quella tale da abbracciare bensì la integrità fisica dell’individuo, ma anche l’insieme delle condizioni necessarie a garantire l’equilibrio psicofisico dello stesso, a sua volta funzionale a garantirne lo sviluppo della personalità e dei valori ad essa connessi.