Per sapere cosa si intende per danno da parto e per sofferenza cerebrale del neonato puoi leggere questo articolo introduttivo.
La domanda a cui il consulente medico legale dovrà cercare di rispondere quando è richiesto di valutare un caso di paralisi cerebrale del neonato è la seguente: quando si è verificata la sofferenza ipossico-ischemica dell’encefalo del bambino? La risposta a questa domanda non è sempre agevole. In aiuto al medico legale è intervenuta la letteratura scientifica che, per correlare il danno cerebrale del neonato ad una sofferenza ipossico-ischemica intra-partum ossia generatasi nel corso del parto, ha definito i seguenti criteri essenziali:
- Acidosi metabolica: le misurazioni del pH nei campioni di sangue del neonato, entro 30 minuti dalla nascita, deve essere minore di 7 ed il BE (base excess) minore di -12mmol/l.
- Tetraplegia: la paralisi deve interessare i quattro arti
- Precoce insorgenza dei segni e sintomi
Altri elementi utili a stimare il timing dell’insulto ipossico ossia a valutare se la carenza di ossigenazione del cervello del feto si è verificata durante il parto, sono rappresentati dalla precoce insorgenza di reperti strumentali (ecografia e risonanza magnetica nucleare) di danno cerebrale, dimostrazione di un evento ipossico durante il travaglio di parto (al tracciato cardiotocografico), alterazione della frequenza cardiaca del feto, basso indice di Apgar alla nascita e precoce comparsa di segni di insufficienza di più organi (fegato, reni e polmoni).