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Infezione della protesi all’anca: quando si ha diritto al risarcimento

Quando si ha diritto ad un risarcimento per una infezione della protesi d’anca? Se hai subito una infezione alla protesi dell’anca potresti avere diritto ad ottenere un risarcimento del danno. Se vuoi capire quando si ha diritto a chiedere un risarcimento in questi casi e come fare ad ottenerlo stai leggendo l’articolo giusto. 

L’intervento di protesi all’anca è una procedura chirurgica consolidata, che restituisce mobilità e qualità della vita ai pazienti con gravi problemi articolari. Tuttavia, non sempre tutto procede senza complicazioni. In alcuni casi, infatti, si possono sviluppare infezioni post-operatorie, spesso dovute a fattori evitabili come negligenze mediche o errori nella gestione del paziente.

Se un’infezione periprotesica compromette la guarigione e costringe a un secondo intervento, il paziente ha diritto a un risarcimento, purché si dimostri la responsabilità della struttura sanitaria o del medico.

In questo articolo analizzeremo quando e come si può ottenere un risarcimento per infezione da protesi d’anca, quali sono le cause di questo problema e quali azioni intraprendere.

Cos’è un’infezione periprotesica e perché è pericolosa?

Le infezioni della protesi all’anca (o infezioni periprotesiche) sono infezioni batteriche o fungine che colpiscono l’impianto artificiale e i tessuti circostanti. Hanno una incidenza stimata intorno all’1-2% per gli interventi di artroplastica primari, incidenza che aumenta negli interventi di revisione.

Ad oggi non esiste una definizione universalmente accettata di infezione periprotesica. Nel tempo sono stati proposti vari criteri diagnostici che hanno migliorato la sensibilità e la specificità della diagnosi e consentito un confronto scientifico su dati maggiormente standardizzati.

Il criterio diagnostico che maggiormente rafforza la diagnosi di infezione è l’isolamento di un germe ad un esame colturale sul liquido aspirato dall’articolazione oppure sul materiale periprotesico prelevato durante l’intervento di revisione.

Altri reperti caratteristici sono la presenza di una fistola ossia un tramite che unisce la cavità articolare con la cute, una deiscenza della ferita chirurgica, la secrezione di pus dalla ferita ed ancora il riscontro di alterazioni degli esami del sangue (aumento di indici di infezione).

Classificazione delle infezioni della protesi d’anca

Sono state proposte varie classificazioni delle infezioni periprotesiche. Una tra quelle maggiormente accettata suddivide le infezioni della protesi in base al tempo di comparsa dall’intervento chirurgico.

Con questo criterio si distinguono:

  • infezioni precoci (early): comparse entro 3 mesi dall’impianto della protesi;
  • infezioni ritardate (delayed): comparse da 3 a 24 mesi dall’intervento;
  • infezioni tardive (late): comparse dopo 24 mesi dall’intervento.

Secondo altre classificazioni, le infezioni precoci sarebbero quelle comparse entro le prime 4 settimane successive all’intervento di artroprotesi, quelle ritardate si verificherebbero tra i 3 ed i 12 mesi dall’intervento, mentre quelle tardive da 1 a 2 anni dopo.

In ogni caso, l’infezione periprotesica è un evento avverso grave che richiede una nuova operazione chirurgica per sostituire la protesi, con tutte le conseguenze che ne derivano.

In linea generale, le infezioni alla protesi d’anca precoci e ritardate possono essere conseguenza di una responsabilità sanitaria e dare diritto ad un risarcimento del danno.

Sintomi di un’infezione alla protesi d’anca

La presentazione clinica di una infezione della protesi d’anca è molto variabile. La variabilità dipende anche dalla tempistica con cui compare l’infezione. Una infezione cronica, infatti, ha un andamento più subdolo e meno eclatante. In generale, i segnali più comuni includono:

  • Dolore persistente nell’area dell’intervento, che non migliora con il tempo.
  • Gonfiore e arrossamento della pelle intorno alla protesi.
  • Secrezioni anomale dalla ferita chirurgica.
  • Difficoltà di movimento e progressivo peggioramento della funzionalità articolare.
  • Febbre e sintomi generali di infezione.

Se questi sintomi vengono ignorati o sottovalutati, l’infezione può peggiorare fino a causare una sepsi ossia una diffusione dell’infezione a tutto l’organismo con conseguente pericolo per la vita del paziente.

Quali sono i batteri più frequentemente responsabili di infezioni della protesi d’anca?

Gli organismi patogeni più frequentemente coinvolti nelle infezioni delle protesi articolari sono lo stafilococco epidermidis e aureus.

In linea generale, le infezioni cosiddette precoci ossia quelle che si sviluppano a breve distanza dall’impianto della protesi (entro 3 mesi) sono causate da batteri più aggressivi come lo stafilococco aureus e bacilli gram negativi.

Quelle ritardate (da 3 a 24 mesi dall’impianto primario) e quelle tardive (oltre 24 mesi) sono spesso causate da microrganismi di minore virulenza.

Perché si sviluppano infezioni dopo l’intervento?

Le infezioni protesiche possono dipendere da diversi fattori, ma in molti casi si verificano a causa di errori medici o di una cattiva gestione della sterilità in ospedale. Ecco alcune delle cause più frequenti:

  • Scarsa igiene in sala operatoria: una sterilizzazione inadeguata degli strumenti chirurgici può favorire l’ingresso di batteri nell’organismo.
  • Errori nella profilassi antibiotica: spesso i pazienti devono ricevere antibiotici prima e dopo l’intervento per prevenire infezioni. Se il protocollo non viene rispettato, il rischio di complicazioni aumenta.
  • Dimissioni ospedaliere affrettate: se il paziente viene dimesso troppo presto, l’infezione potrebbe non essere diagnosticata in tempo, rendendo il trattamento più complesso.
  • Errori nella gestione post-operatoria: la mancata attenzione a segni di infezione nelle visite di controllo può aggravare il problema.

Se un’infezione è causata da uno di questi fattori, potrebbe esserci una responsabilità medica e il paziente potrebbe richiedere un risarcimento.

Quando si può chiedere un risarcimento?

Non tutte le infezioni post-operatorie danno diritto a un risarcimento: per ottenerlo, è necessario dimostrare che l’infezione è stata causata da una negligenza medica o da una gestione inadeguata della struttura sanitaria. Alcuni elementi fondamentali per una richiesta di risarcimento includono:

  • Errori medici accertati, come la mancata sterilizzazione o una terapia antibiotica errata.
  • Diagnosi tardiva dell’infezione, che ha peggiorato il quadro clinico del paziente.
  • Necessità di un secondo intervento chirurgico per rimuovere o sostituire la protesi.
  • Peggioramento permanente della qualità della vita del paziente, con danni fisici e psicologici documentabili.

Per ottenere un risarcimento per una infezione della protesi dell’anca, è fondamentale raccogliere tutta la documentazione medica, compresi referti, esami diagnostici e relazioni dei medici che hanno seguito il caso.

Come calcolare il risarcimento per infezione della protesi?

Il risarcimento dipende da diversi fattori, tra cui:

  • Danno biologico: se l’infezione ha causato invalidità permanente o compromesso la mobilità del paziente, viene quantificato in base alle tabelle medico-legali.
  • Danno patrimoniale: comprende i costi sostenuti per interventi aggiuntivi, terapie riabilitative e cure mediche.
  • Danno morale: riguarda il dolore fisico e psicologico subito a causa dell’infezione.

Ogni caso viene valutato individualmente, ma nei casi più gravi, il risarcimento può essere significativo.

Cosa fare se si sospetta un’infezione alla protesi d’anca?

Se dopo l’intervento compaiono sintomi sospetti, è importante agire tempestivamente:

  1. Consultare subito un medico e richiedere esami diagnostici per confermare o escludere un’infezione.
  2. Raccogliere tutta la documentazione clinica, comprese cartelle ospedaliere, prescrizioni mediche e referti.
  3. Chiedere una perizia medico-legale, per valutare se ci sono gli estremi per una richiesta di risarcimento.
  4. Rivolgersi a uno studio specializzato in malasanità, per ottenere una consulenza legale, predisporre una relazione medico legale e avviare l’iter per il risarcimento.

 

L’infezione della protesi d’anca è una complicanza grave, che può compromettere la qualità della vita e richiedere più interventi invasivi. Se l’infezione è stata causata da una negligenza medica o dal mancato rispetto delle necessarie misure di prevenzione del rischio infettivo, hai diritto a un risarcimento per i danni subiti.

Hai avuto un’infezione dopo un intervento di protesi d’anca? Contattaci per una consulenza gratuita e scopri se puoi ottenere un risarcimento.

 

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