Le infezioni nosocomiali, anche conosciute come infezioni correlate all’assistenza (ICA), sono infezioni che si contraggono in un ambiente sanitario, come un ospedale, una casa di cura o una struttura di lungodegenza. Queste infezioni non erano presenti o in incubazione al momento del ricovero o dell’accesso all’assistenza.
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha identificato le infezioni nosocomiali come problema che rappresenta un importante pericolo per la salute pubblica.
Le infezioni nosocomiali possono essere causate da diversi agenti patogeni, tra cui:
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Secondo uno studio di prevalenza italiano su un campione di circa 15.000 pazienti, la percentuale media di infezioni correlate all’assistenza sanitaria si aggira intorno all’8%.
La prevalenza di infezioni varia a seconda desi seguenti fattori:
Le infezioni più frequenti sono state quelle respiratorie (24%), seguite dalle infezioni urinarie (21%), del sito chirurgico (16%) e da quelle del sangue (16%).
I microrganismi più frequentemente coinvolti nelle infezioni nosocomiali, secondo il predetto studio di prevalenza, sono rappresentati da:
Questi microrganismi rappresentano più del 45% di tutti i patogeni isolati e spesso sono risultati multiresistenti agli antibiotici.
I fattori di rischio per le infezioni nosocomiali includono:
Le conseguenze delle infezioni nosocomiali possono essere gravi, anche letali. Possono prolungare la durata del ricovero in ospedale, aumentare i costi delle cure e peggiorare la qualità della vita del paziente. In alcuni casi, le infezioni nosocomiali possono essere resistenti agli antibiotici, rendendole ancora più difficili da trattare.
Si stima che più del 50% delle infezioni contratte in ospedale potevano essere prevenute.
E’ fondamentale, pertanto, l’adozione di misure di prevenzione e controllo della trasmissione di infezioni. E’ responsabilità delle Strutture sanitarie porre in essere queste strategie di prevenzione.
La prevenzione delle infezioni nosocomiali è fondamentale per proteggere i pazienti. Le misure di prevenzione includono:
Dopo aver rapidamente descritto il fenomeno e ricordato i rischi per il paziente, vediamo quando si ha diritto ha richiedere un risarcimento per le conseguenze di una infezione correlata all’assistenza.
La risposta sembrerebbe semplice: tutte le volte che l’infezione contratta dal paziente poteva essere prevenuta.
Dovrà essere dimostrato che il danno subito dal paziente è causalmente riconducibile ad una infezione prevenibile. L’onere probatorio del paziente è tuttavia più agevole rispetto a quello della Struttura ospedaliera.
Il paziente, infatti, dovrà “semplicemente” dimostrare che ha contratto l’infezione durante il ricovero e che da questa infezione è derivato causalmente un danno. Potrà “limitarsi” ad allegare l’inadempimento della Struttura ossia ad ascrivere l’infezione ad una mancata o incongrua adozione da parte dell’ospedale e dei sanitari delle corrette misure di prevenzione delle infezioni.
L’onere probatorio dell’Ospedale, indubbiamente più complesso, sarà, invece, quello di dimostrare di avere fatto tutto il possibile per cercare di evitare l’infezione.
Come detto, la Struttura ospedaliera dovrà dimostrare di avere adottato tutte le corrette e necessarie misure di prevenzione delle infezioni nosocomiali. Solo in questo caso, l’infezione contratta dal paziente potrà rientrare tra quello non prevenibili ed il danno patito non sarà risarcibile.
La Corte di Cassazione, con una sentenza del 2023 (n. 6386 del 3 marzo 2023), si sofferma sul tema delle infezioni nosocomiali, inizialmente ribadendo che la Struttura ospedaliera dovrà provare:
La Suprema Corte, tuttavia, aggiunge un elenco di cose che la Struttura ospedaliera dovrà provare per non essere ritenuta responsabile. Gli oneri probatori gravanti sulla Struttura sanitaria, utili a dimostrare che le misure di prevenzione delle infezioni sono state rispettare, sono:
Se ritieni di aver riportato un danno per la contrazione di un’infezione ospedaliera e vuoi capire se hai diritto a richiedere un risarcimento del danno da malasanità, è importante rivolgersi a professionisti esperti per far valutare il tuo caso.
Come hai visto, i passaggi da verificare sono molti e complessi e solo persone che operano abitualmente in questo settore sapranno aiutarti a verificare se nel tuo caso ci sono concreti presupposti per attivare una richiesta di risarcimento del danno.
E’ fondamentale fare una valutazione preliminare di procedibilità e che questa valutazione sia eseguita da legali e medici legali esperti in responsabilità sanitaria. Solo in questo modo potrai evitare di percorrere azioni risarcitorie inutili e costose, non solo dal punto di vista economico.
A tale scopo l’Associazione Iride ha attivato un servizio dedicato di assistenza gratuita per possibili casi di malasanità.
Se ritieni di essere stato vittima di infezione nosocomiale, pertanto, potrai rivolgerti alla nostra Associazione che, gratuitamente, grazie alle convenzioni attivate con professionisti specializzati in malasanità, senza impegno, ti farà avere una valutazione di procedibilità del tuo caso.
Puoi contattare la nostra Associazione inviando una email a info@irideassociazione.org oppure compilando il form che trovi sul nostro sito.
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