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Diritti del malato.
Queste le domande che sempre più spesso vengono rivolte alla nostra Associazione che si prefigge di promuovere la Buona Sanità offrendo, tra l’altro, assistenza gratuita in casi di accertata malasanità.
Diversi sono, innanzitutto, i possibili errori medici che possono verificarsi in un percorso diagnostico-terapeutico.
Ampio infatti il ventaglio degli errori in cui il medico può incorrere.
Può ritenersi censurabile, ad esempio, la condotta del medico per una incompleta raccolta anamnestica e/o per una visita del paziente superficiale. Un errore del medico già in questa fase iniziale del percorso assistenziale condiziona inevitabilmente il successivo inquadramento diagnostico ed il definitivo piano terapeutico.
Il processo di diagnosi differenziale può inoltre essere compromesso da un erronea interpretazione dei dati anamnestico-clinici e/o laboratoristico-strumentali a disposizione del sanitario ovvero per l’omessa o tardiva prescrizione di esami ed approfondimenti che avrebbero consentito di formulare o anticipare la diagnosi.
In definitiva, quanto più articolato risulta il percorso assistenziale, quanto maggiori sono le possibili fonti di errore per il sanitario, errori non raramente correlati o concausati da carenze organizzative della Struttura Ospedaliera nella quale lo stesso si trova ad operare.
In caso di errore medico, il malato ha quindi sempre diritto ad un risarcimento?
Sebbene possa risultare difficile da comprendere, la risposta a questa domanda è NO!
Non sempre infatti vi è il diritto ad essere risarciti in caso di accertato errore medico. Non sempre esiste un vero diritto del malato. Perché si concretizzi questo diritto è necessario che dall’errore medico sia derivato un danno al paziente. Ciò che viene risarcito è il danno medico ossia il danno provocato dall’errore del medico.
Per avere pertanto diritto ad un risarcimento deve essere individuato un errore medico, un danno alla salute e, soprattutto, deve essere confermata l’esistenza di un rapporto causale tra l’errore ed il danno.
Solo in caso di acclarata riconducibilità causale del danno medico ad un errore nel percorso assistenziale si configura una colpa professionale che legittima una richiesta risarcitoria.
La verifica dell’esistenza di un diritto ad un risarcimento medico (diritto del malato), ossia per un risarcimento per un danno alla salute provocato da un errore medico risulta particolarmente complessa e richiede un rigoroso accertamento medico legale che dovrà essere affidato a professionisti esperti in responsabilità medica.
Una valutazione medico legale errata potrà infatti condurre ad avanzare improprie richieste risarcitorie con attivazione di un contenzioso non giustificato che genererà costi ingenti per il paziente e, di riflesso, un danno alla Sanità.
Nel rispetto dei principi che animano la nostra Associazione, rivolgiamo il nostro quotidiano impegno nel filtrare gratuitamente tutte le richieste di assistenza che ci pervengono dai pazienti che ritengono di essere stati vittima di un caso di malasanità, sconsigliando di procedere con una richiesta di risarcimento nei casi in cui non sia effettivamente confermata dai nostri esperti convenzionati una responsabilità professionale medica.
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