Per sapere cosa si intende per danno da parto e per sofferenza cerebrale del neonato puoi leggere questo articolo introduttivo.
Tornando ad approfondire l’argomento degli errori medici durante il parto di cui avevamo già parlato in questo articolo, risulta di primaria importanza durante il travaglio di parto monitorizzare il benessere del bambino. Questo risulta possibile con la cardiotocografia ossia mediante una registrazione simultanea della frequenza cardiaca del feto e delle contrazioni dell’utero. Sebbene, ancora oggi, non vi sia sempre uniformità nell’interpretazione dei tracciati cardiotocografici, le alterazioni della frequenza cardiaca fetale in rapporto all’attività contrattile dell’utero continuano a condizionare le decisioni del personale sanitario durante un travaglio di parto.
Pur non volendo entrare nel merito dell’esame del tracciato cardiotocografico, ci limitiamo a ricordare che sono state individuate tre diverse categorie di tracciati di cui solo quelli rientranti nella terza impongono una rapida estrazione del feto. Per i tracciati rientranti nella seconda categoria si rende invece necessario un monitoraggio serrato del benessere fetale ma non la sua immediata estrazione. Le alterazioni cardiotocografiche che destano maggiore preoccupazione sono l’assenza di variabilità della frequenza cardiaca fetale associata decelerazioni variabili o tardive ovvero a bradicardia (bassa frequenza cardiaca).