È opinione comune che all’interno degli ospedali sia prestata la massima attenzione all’igiene degli ambienti, delle persone e degli strumenti utilizzati per le cure dei malati.
In effetti le Aziende Sanitarie dispongono di personale specializzato e di mezzi per assicurare la massima difesa contro gli agenti patogeni che vengono inevitabilmente portati all’interno dai pazienti e anche dal personale (medici, infermieri, etc.).
Nonostante i provvedimenti di risanamento ambientale continuamente adottati dalle direzioni aziendali e dall’uso di antibiotici a scopo profilattico sui pazienti che devono essere operati, quindi nonostante la applicazione della “buona pratica sanitaria”, le statistiche dimostrano in tutto il mondo che le infezioni ospedaliere (dette nosocomiali) non possono essere del tutto evitate. Infatti le necessarie pratiche chirurgiche e diagnostico-terapeutiche con uso di cateteri, flebo, etc. favoriscono la possibile trasmissione di agenti patogeni che finiscono per complicare il decorso successivo di trattamenti anche correttamente effettuati. Non c’è reparto che possa ritenersi completamente esente da questi “eventi avversi” capaci di determinare il prolungamento della degenza e la perdita di risultato dei trattamenti effettuati, come accade per esempio in ortopedia quando per le complicanze infettive si rende necessario lo “smontaggio” di una protesi correttamente applicata (anca, ginocchio, spalla, etc.).
Quindi possiamo affermare che, anche in assenza di errori medici e nonostante i controlli ambientali, l’infezione ospedaliera talvolta può verificarsi.
In questi casi, fortunatamente abbastanza rari, è possibile ottenere un risarcimento del danno per la malattia più lunga, la sofferenza patita e l’eventuale risultato più sfavorevole delle cure effettuate?
Noi riteniamo di sì. Certamente una richiesta di risarcimento in questo senso può essere effettuata dopo uno studio attento del decorso della malattia e la verifica, per quanto possibile, delle modalità con le quali l’infezione si è determinata. Diverso, ovviamente, il caso in cui, ad esempio, l’infezione si sia sviluppata per una omessa o non corretta profilassi antibiotica. In questi casi, infatti, ci troveremo difronte ad un vero e proprio errore medico le cui conseguenze potranno essere oggetto di una richiesta di risarcimento per danno medico.