Migliorare il rapporto medico-paziente: una possibile cura per la malasanità?
Lo scorso 18 maggio 2014 è stato approvato il nuovo Codice di Deontologia Medica con il quale sono state introdotte alcune modifiche riguardanti anche il rapporto medico-paziente. Nel nuovo Codice, infatti, non si parla più di paziente ma di persona assistita.
E’ auspicabile che questa modifica terminologica non rappresenti un mero esercizio lessicale ma una effettiva ulteriore evoluzione di quel rapporto medico-persona assistita, sempre più orientato verso una maggiore equità e verso una reale centralizzazione del paziente. Solo privilegiando questi aspetti, spesso non ritenuti di primaria importanza nell’economia dell’intero percorso assistenziale, si riuscirà a garantire una partecipazione consapevole dell’assistito-paziente al percorso diagnostico-terapeutico e, allo stesso tempo, a valorizzare l’attività medica. Riportare la persona-paziente al centro delle scelte riguardanti la propria salute grazie ad una condotta medica attenta non solo agli aspetti tecnici dell’atto sanitario, consentirà inoltre di ridurre il contenzioso per malasanità, di aumentare la soddisfazione della persona assistita e, conseguentemente, di promuovere una buona sanità.
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